Accessibilità: una sfida evoluzionistica?
Pubblicato in OK!BLOG
Le tecnologie di oggi ci possono permettere una maggiore facilità nel trovare, diffondere e confrontare informazioni ed idee, ma le tecnologie, ancora oggi, non possono influire sul pensiero e la mente umana. Non si sa quanto il concetto di era digitale ed il ruolo dell'Accessibilità impiegheranno per essere assorbiti ed interiorizzati dalla cultura e dal pensiero contemporaneo; per influenzare e manipolare il pensiero delle masse, forse, dovremo attendere l'era successiva.
La condizione evoluzionistica del genere umano, caratterizzata da costanti innovazioni in grado di migliorare la vita degli individui, si realizza nel momento in cui le innovazioni raggiungono tutte le fasce della popolazione, in modo trasversale, profondo e globale.
Non mi riferisco a concetti legati a movimenti politici pro o contro la globalizzazione, ma alla storia del genere umano.
Se 2 milioni di anni fa qualche uomo del paleolitico non avesse, per caso o per necessità, scoperto che la selce, l'osso e il legno erano materiali adattabili e modellabili, sperimentando la creazione di nuovi arnesi, l'uomo del neolitico non avrebbe pensato di adattare i rudimentali strumenti in pietra, che nel frattempo si erano diffusi nella propria tribù, ad usi "agricoli" per coltivare il proprio cibo, passando così da una cultura basata sulla caccia e il nomadismo ad una tradizione stanziale fondata sull'agricoltura ed il raccolto.